Un belga che cercò fortuna - e la
ottenne - nella Parigi della seconda metà dell' Ottocento, cuore
pulsante della vita culturale europea. Un musicista accolto tra
i numi tutelari del post-romanticismo francese ma considerato
ingiustamente soprattutto come organista rigoroso, di cui sono
state apprezzate solo cinque o sei composizioni delle oltre
cento scritte nella sua carriera. César Franck (1822-1890) fu,
invece, molto altro e il bicentenario della nascita che si
celebra il 10 dicembre prossimo è l' occasione per riscoprirlo.
Ad accendere i riflettori sul musicista di Liegi per
restituirgli l' attenzione che merita è Palazzetto Bru Zane, il
centro di musica romantica francese che ha sede a Venezia, con
un vasto programma giocato su concerti di musica da camera,
sinfonica, mélodies e opera lirica, ma anche su conferenze e
approfondimenti in programma nella deliziosa sede a poche decine
di metri dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista, a Parigi,
Montreal e nella città natale del compositore. Uno dei momenti
principali del tributo è la pubblicazione del cofanetto con
l'esecuzione integrale delle mélodies di Franck e la
registrazione, senza tagli, dell' opera lirica Hulda in
associazione con l'Orchestre Philharmonique Royal di Liegi.
A Venezia il tributo al musicista ha la forma del Festival
'L' Universo di César Franck', che proporrà sette concerti dal
2 aprile al 27 maggio. La serata di apertura è dedicata ai Trii
- violino, violoncello e pianoforte. Appuntamento importante
domenica 3 aprile con il concerto 'Il capolavoro e la perla
rara', alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, in cui il
celebre quintetto per pianoforte e archi di Franck viene messo a
confronto con il quintetto della sua allieva Rita Strohl, mai
suonato prima in Italia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA