Nel 2021 le esportazioni a prezzi
correnti dei distretti agro alimentari italiani si chiudono con
un bilancio positivo, superando la cifra di 22 miliardi di euro
e realizzando un aumento del 9,2% rispetto all'anno precedente.
E' quanto emerge dal monitor dei distretti agro-alimentari
italiani curato dalla direzione studi e ricerche di Intesa
Sanpaolo
Il trend di crescita prosegue ininterrotto dal 2010 e non si
è arrestato neanche durante la pandemia. La dinamica è in linea
con l'evoluzione delle esportazioni italiane di cibi e bevande,
che hanno superato nel 2021 il traguardo dei 50 miliardi di
euro. Sul risultato influisce anche una dinamica di rialzo dei
prezzi alla produzione. Il comparto più interessato è quello
dell'olio (+10,3%), seguito a distanza dal lattiero caseario
(+3,3%); tutti gli altri comparti registrano aumenti contenuti e
inferiori alla media di settore, con le bevande che hanno invece
sperimentato un lieve calo.
Sono in crescita le esportazioni dei distretti
agro-alimentari verso tutti i principali mercati di
destinazione, in particolare Germania (+4,5%), Stati Uniti
(+13,9%) e Francia (+10%); in calo le vendite sul mercato
britannico (-9,6%). Resta bassa l'esposizione verso il mercato
russo ed ucraino, nel complesso solo l'1,6% per 366 milioni.
Nel contesto attuale con "l'obiettivo di supportare le
imprese nei fabbisogni di liquidità per i pagamenti e di
garantirne la continuità produttiva, Intesa Sanpaolo interviene
con finanziamenti destinati a coprire il costo delle bollette
passate e future", afferma Massimiliano Cattozzi, responsabile
Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo.
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