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'Cercherai lavoro da noi', così la conduttrice gela il bimbo calabrese e poi si scusa

'Cercherai lavoro da noi', così la conduttrice gela il bimbo calabrese e poi si scusa

Dopo il match Cosenza-Vicenza. Il papà del piccolo: 'Ignorante'

VICENZA, 30 maggio 2022, 16:16

Redazione ANSA

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Fermo immagine della trasmissione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fermo immagine della trasmissione - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fermo immagine della trasmissione - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro". È la frase, a sfondo razzista, detta da una conduttrice di una tv locale del Veneto ad un bambino durante una diretta dopo il match di calcio Cosenza-Vicenza che ha portato i biancorossi alla retrocessione.

Il siparietto sta spopolando da oltre una settimana sul web ed è nato nel post-partita della finale di ritorno dei playout salvezza, disputata a Cosenza lo scorso 20 maggio. Durante le interviste effettuate dall'inviato della tv veneta al microfono è giunto un tifoso del Cosenza con in braccio il figlioletto. I due hanno espresso la loro gioia per la vittoria e il bambino, sotto il suggerimento del papà, ha esclamato: "Lupi si nasce", riferendosi al simbolo della squadra calabrese.

A quel punto la conduttrice del programma ha risposto in modo piccato dagli studi di Vicenza: "E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro". Un commento poi rinforzato dalla risposta dell'inviato: "Non male" ha commentato.

A quel punto si è scatenata la polemica, che prosegue tuttora, con decine di commenti e con una lettera scritta dal tifoso cosentino alla conduttrice vicentina. "Lei dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro a cui si rivolge cosa sono etica e morale, due qualità a lei a quanto pare sconosciute", ha scritto il supporter del Cosenza. 

"Questa 'giornalista' si è rivolta ad un bambino calabrese di 7 anni - che esultava per la vittoria del Cosenza - con l'ennesima frase razzista. Mi chiedo come si possa ridurre la bellezza dello sport a tanta violenza verbale come avvenuto nelle ultime settimane". Lo afferma il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. "Auspico - prosegue Occhiuto - che l'ordine dei giornalisti prenda immediatamente provvedimenti, e che qualcuno, umilmente, inizi a chiedere scusa pubblicamente".

"La frase a sfondo razzista pronunciata durante la trasmissione 'Terzo Tempo-Diretta Biancorossa', dell'emittente veneta Tva, e il successivo commento dallo studio, sono stati segnalati a più riprese all'Ordine dei Giornalisti del Veneto". Lo scrive in una nota lo stesso Ordine. "Il video della trasmissione è stato acquisito stamattina e verrà trasmesso, nei prossimi giorni - sottolinea l'Ordine veneto -, ai Consigli di Disciplina Territoriali, che istruiranno le pratiche. L'Ordine dei Giornalisti del Veneto richiama al rispetto della Carta deontologica, in particolare alla tutela della dignità delle persone, alla tutela del diritto alla non discriminazione e ai doveri in tema di informazione sportiva, che condannano gli atteggiamenti minacciosi, scorretti, razzistici".

"E' stata un battuta infelice che potevo evitare e che ha dimostrato una mancanza di tatto e di gentilezza. Mi scuso con il bambino, con la famiglia e con tutti coloro che si possono essere sentiti offesi". E' quanto scrive sul sito ufficiale dell'emittente veneta TvA la conduttrice che ha detto in diretta ad un bimbo 'Cercherai lavoro da noi'. L'emittente ricorda che "subito dopo l'ultima puntata di Diretta Biancorossa, andata in onda il 20 maggio, la conduttrice della trasmissione ha espresso le sue scuse sui canali social, riconoscendo l'errore in modo chiaro ed evidente. Scuse accettate dal padre del bambino e da alcuni gruppi di tifosi cosentini, come dimostrano i post sui social network.

"Io stessa sono di origini sarde, in Veneto per lavoro dei miei genitori - ha detto la conduttrice - quindi non vi erano in me le intenzioni maligne che mi vengono attribuite dai numerosi commenti sui canali social, molti dei quali hanno oltrepassato ogni limite di decenza e di legge, ma di questo si occuperà nelle sedi opportune la magistratura".

 

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