Al via da oggi, anche in Veneto, i
saldi estivi 2022, un momento atteso sia dai commercianti che
tentano di risollevare le vendite dopo i problemi provocati da
due anni di pandemia, che dalla clientela che tradizionalmente
approfitta degli sconti di questo periodo per fare acquisti.
Per la circostanza, Unioncamere Veneto e Confcommercio Veneto
presentano i risultati di un sondaggio che ha coinvolto un
campione di 600 persone residenti in regione, di età variabile
(dai 18enni agli over 60 anni), chiamati a rispondere ad alcune
domande circa la propria tendenza all'acquisto da qui a
settembre.
In un contesto generale di forte incertezza economica e di
crescente inflazione, attesta a livello nazionale sull'8%
rispetto l'anno scorso, a pesare per la quasi totalità degli
intervistati (97,7%) è l'aumento dei prezzi al consumo, che per
quasi 8 persone su 10 influirà sugli acquisiti estivi imponendo
una riflessione su quanto e dove spendere. La contrazione del
mercato spinge i consumatori a orientare i propri acquisti verso
i beni di prima necessità e i generi alimentari (59,6%). La
fiducia maggiore arriva da parte dei più giovani (18-25 anni),
per i quali l'inflazione inciderà solo in parte nella scelta
degli acquisti (50%).
Stando ai dati raccolti, la maggioranza degli intervistati
(53%) si dimostra intenzionata a effettuare degli acquisti nel
prossimo periodo estivo, specie a favore di bar e ristoranti
(47,1%), segno di un maggiore desiderio di stare assieme e di
convivialità. Sono ancora i giovani e gli under 40 a trainare i
consumi della ristorazione (66,7% e 61,2%) mentre per le persone
più adulte e per gli ultrasessantenni la prima scelta cade
sull'acquisto di cose utili. Quanto al portafoglio, per
quest'estate la platea intervistata prevede di spendere per i
beni di prima necessità e per la ristorazione da 100 e fino a
500 euro, ma meno di 100 euro per attività di tempo libero.
In questo ambito s'inserisce il capitolo dei saldi, considerati
un momento favorevole per effettuare acquisti per più di sei
intervistati su dieci (62,8%). Si conferma una maggior tendenza
alla spesa nella fascia più giovane della popolazione, 80,8% fra
i 18 e 25 anni, che approfitterà degli sconti nelle prossime
settimane.
Circa i luoghi di acquisto, si registra la prevalenza
dell'online sulla struttura fisica, seppur di misura: un cliente
su cinque si collegherà a Internet e ai vari market place per i
propri acquisti. I negozi di vicinato reggono bene il confronto
con centri commerciali e ipermercati (rispettivamente 19,1% e
16,7%), e sono preferiti dal 22% degli over 60, ancorché non
disdegnati nemmeno dai giovanissimi (19,2%).
Infine, uno sguardo alle vacanze. I risultati del sondaggio
non lasciano spazio a dubbi: quasi 7 persone su 10 dichiarano di
trascorrere le ferie e il proprio tempo libero in regione,
spostandosi almeno 3-4 volte da casa per una gita fuori porta ma
comunque dentro i confini del Veneto, con una spesa media
stimata di quasi 600 euro; poco più della metà annuncia che
viaggerà in Italia, spendendo un migliaio di euro; mentre solo
meno di uno su cinque (18%) andrà all'estero spendendo circa
1.500 euro.
A dare una lettura dei dati è il presidente di Confcommercio
Veneto Patrizio Bertin. "Dopo due anni di pandemia, una guerra
in corso alle porte di casa, un'inflazione galoppante e bollette
relative all'energia che non accennano a diminuire, anzi
sembrano destinate ad aumentare ancora, è ovvio che i
consumatori ci pensino due volte prima di fare un qualsiasi
acquisto che non sia di mera necessità - afferma - Se le
famiglie sono giustamente preoccupate di non sforare il proprio
budget, dai giovani arriva però un messaggio di fiducia fatto di
voglia di stare assieme ma anche di propensione all'acquisto
sfruttando il periodo dei saldi. Infine - conclude - sembra
emergere una 'nuova convivenza' tra acquisti online e strutture
fisiche, il che dimostra che forse ci si avvia verso una nuova
fase dei consumi più ragionata anche se, sul tappeto, resta la
questione della diversa tassazione che non può essere
ulteriormente differita".
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