Migliaia di persone hanno preso
parte questo pomeriggio al Pride di Verona, che ha riempito di
colori piazza Bra, ed ha sancito simbolicamente il cambio
culturale rispetto alla precedente amministrazione di Palazzo
Barbieri con la presenza al corto del neo sindaco Damiano
Tommasi.
In tanti hanno sfilato per le vie del centro storico
scaligero per ribadire la richiesta di tutela dei diritti della
comunità Lgbt+, primo su tutti la sicurezza delle persone gay,
lesbiche, bisessuali, transgender, "esasperate - è stato detto
dagli organizzatori - dalle continue violenze che le colpiscono
quotidianamente, e che spesso non vengono nemmeno denunciate".
Così nella consueta cornice di popolo festante hanno risposto
all'appello del pride, nella piazza davanti all'Arena, i vari
circoli impegnati nella difesa dei diritti di omosessuali e
transgender, ma anche rappresentanti 'esterni', come quelli
dell'Ordine degli assistenti sociali del Veneto.
Come aveva promesso, è arrivato anche il primo cittadino che
ha ha dato lo start al corteo. Tommasi, che nei giorni scorsi
aveva ribadito l'impegno della sua giunta a depennare le
"mozioni omofobe del 1995", si è intrattenuto una decina di
minuti con i rappresentanti dei pride scaligero, dando il suo
appoggio, senza nessun discorso pubblico. "Marciamo per Verona -
hanno detto i promotori - per riprenderci lo spazio che ci
spetta all'interno della società, ma è necessario anche demolire
gli schemi rigidi che ci vengono imposti".
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