"Luglio è stato un ottimo mese,
con i fine settimana da tutto esaurito: in pratica siamo tornati
ai livelli di presenze del 2019". Ad essere soddisfatto
del'andamento turistico a Venezia è Daniele Minotto, vice
direttore dell'Associazione Veneziana Albergatori.
E' da febbraio, in effetti, sottolinea, che la curva degli
ospiti è tornata a salire, prima con il Carnevale poi con i
ponti di aprile. Il Covid ha comunque cambiato la provenienza
di chi soggiorna in laguna: sono tornati americani e
sudamericani ma il turismo aiatico stenta a farsi vedere.
"Abbiamo una prevalenza di europei, che ci stanno riscoprendo, e
un ottimo incremento degli italiani che nel 2019 erano solo il
14% del totale".
Si nota poco la mancanza dei russi (erano nel periodo
pre-Covid il 2,4% delle presenze) e degli ucraini (1.6%).
Invariato il numero delle notti prenotate in centro storico,
poco sopra le due. "Siamo ottimisti - conclude Minotto - ma non
ci possiamo negare che davanti a noi vi sono due incognite: il
ritorno del virus a ottobre e l'aumento dei costi energetici
derivante dal conflitto Ucraina-Russia, pari attualmente al
40%".
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