Il centenario imminente di certo
aiuta, ma fa comunque specie che il tema della Marcia su Roma
ricorra due volte nel cartellone della prossima Mostra del
cinema. Proprio nella giornata inaugurale del 31 agosto, il
programma della sezione parallela Giornate degli Autori riserva
uno spazio speciale fuori concorso a MARCIA SU ROMA, il nuovo
film-documento dell'acclamato regista scozzese Mark Cousins; ma
nei giorni successivi il programma di Venezia Classics annuncia
l'atteso ritorno del film di Dino Risi LA MARCIA SU ROMA nel
centenario dei suoi interpreti Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi e
a 60 anni dall'uscita di un contestato capolavoro della commedia
all'italiana.
Il lavoro di Cousins - in sala dal 27 ottobre - viaggia su un
doppio registro di ambizioni: da un lato smonta fotogramma per
fotogramma le scene salienti del poco conosciuto film di regime
"A noi" diretto nel 1923 da Umberto Paradisi per celebrare una
"rivoluzione fascista" nata in realtà tra mille ambiguità e
incertezze; dall'altro viaggia nel presente cercando le tracce
di una memoria fascista che è comunque ormai parte
dell'inconscio collettivo e della memoria della nazione. A fare
da collante tra i due poli del racconto la figura di un'operaia
di allora (Alba Rohrwacher) che nel suo diario annota prima
l'esaltazione per l'uomo forte e poi la crescente disillusione
fino al dramma della sconfitta.
Il film di Risi, invece, porta lo spettatore nel cuore
dell'evento storico, ricostruito in forma di commedia attraverso
le gesta picaresche di due improbabili "eroi" della prima ora:
lo scafato milanese Domenico Rocchetti, che vede nell'adesione
alla nuova forza politica un modo per fare due soldi e
raccattare gloria, si associa sulla via di Roma all'ex
commilitone Umberto Gavazza che alle promesse mussoliniane crede
fino a farne un mantra da recitare ogni giorno con decrescente
convinzione. Sulla strada che dalle cascine padane li porterà
alla periferia romana, i due vanno incontro alle più diverse
avventure: vivranno da sbandate camicie nere la paura di essere
arrestati dai soldati del regio governo, la pioggia battente che
mina l'entusiasmo, l'improvvisa consapevolezza della brutalità
dei nuovi "liberatori".
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