Ammonta ad almeno 35 miliardi di
euro l' "eredità" che il nuovo Governo dovrebbe farsi carico
entro fine 2022, almeno per dimezzare gli effetti della crisi
energetica in corso. E' la stima della Cgia, secondo la quale ,
altrimenti, il rischio che moltissime imprese e altrettante
famiglie non siano nelle condizioni di pagare le bollette e,
conseguentemente, di vedersi chiudere la fornitura, sarebbe
molto alto. "Se consideriamo che, rispetto l'anno scorso, i
rincari energetici del 2022 cubano 127,4 mld, a questo importo
vanno sottratti i 58,8 mld di sostegni fin qui erogati dal
Governo Draghi per contrastare il caro bollette", affermano gli
artigiani, spiegando come è stata calcolata la cifra. Importo,
che include anche i 14 mld circa che il Governo Draghi ha
approvato ieri. Rispetto al 2021, pertanto, le famiglie e le
imprese, al netto degli aiuti stanziati, dovranno farsi carico
di un aumento del costo dell'energia elettrica e del gas che
sfiora i 70 mld. Ritenendo improbabile un azzeramento di questo
incremento, per la Cgia, il nuovo Governo dovrà, entro fine
2022, recuperarne almeno la metà (35 mld) per sostenere chi non
ha i soldi per pagarle. Dall''indagine fatta lo scorso febbraio
da Arte , il 15,4% delle Pmi e degli utenti domestici (molti dei
quali sono costituiti da lavoratori autonomi e partite Iva) non
era riuscito a pagare le bollette di luce e gas. Gli insoluti
ammontavano a 26 milioni di euro. Sette mesi fa l'ammontare dei
debiti era in media tra i 7-800 euro al mese per gli utenti
domestici, di circa 5 mila euro per le piccole imprese e le
partite Iva. Con gli aumenti che in questi ultimi mesi hanno
caratterizzato le bollette di luce e gas c'è il pericolo che
entro la fine 2022 siano almeno il 30% le utenze domestiche e le
Pmi non in grado di pagare le bollette.
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