Sono iniziate a Venezia le
operazioni per testare la piattaforma robotica sviluppata
nell'ambito del progetto "Maelstrom", cofinanziato dall'Unione
europea, per rimuovere i rifiuti marini dai fondali. Dal 15 al
30 settembre, un team internazionale coordinato dal Cnr-Ismar di
Venezia, capofila del progetto, ha iniziato la pulizia dei
fondali nella laguna nei pressi dell'isola della Giudecca, e
continuerà poi in mare aperto, nell'area di Cavallino-Treporti,
due zone particolarmente interessate dalla presenta di rifiuti.
Le operazioni sono condotte in collaborazione con il Comune
di Venezia, la Guardia Costiera di Venezia e Jesolo e il Gruppo
Veritas e in accordo con il Magistrato alle Acque e la Regione
Veneto.
La piattaforma robotica (Robotic Seabed Cleaning Platform for
Marine Litter Removal), sviluppata dai partner di Maelstrom
Tecnalia (Spagna), Consiglio Nazionale delle Ricerche Francese
(Cnrs-Lirmm) e la Servizi Tecnici di Venezia, consiste in una
chiatta galleggiante a cui, attraverso cavi e argani, è fissato
il robot per la pulizia dei fondali.
"Il nostro robot - spiegano Damien Sallé e Mariola Rodriguez
di Tecnalia e Nicola Ferrari della ditta Servizi Tecnici - è
dotato di sensori guidati dall'intelligenza artificiale per il
controllo del fondale e l'identificazione dei rifiuti; due
diversi strumenti consentono la raccolta di materiale di diverse
dimensioni: un tubo aspirante per i rifiuti più piccoli e una
pinza per quelli di dimensioni più grandi come pneumatici, reti
da pesca abbandonate e parti d'imbarcazioni". La piattaforma
robotica è stata pensata per lavorare fino a 20 venti metri di
profondità senza danneggiare gli ecosistemi acquatici; la sua
attività si può svolgere sia in modo autonomo sia grazie alla
guida di un operatore a distanza.
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