Forte richiesta di legno da opera
(tavolame, travi), e boom della domanda di legna da ardere, con
prezzi raddoppiati per i bancali, da 160-170 euro dello scorso
anno a 290-300 euro di adesso. Legname, questo, importato per lo
più dall'Europa dell'est. E' il quadro del settore legno in
Veneto, che nelle ultime settimane vede soprattutto un'aumentata
domanda di legname per energia, stufe, camini e forni delle
pizzerie. Più lineari - spiegano dal Consorzio Legno Veneto -
i prezzi del cippato (legno triturato per grossi impianti di
riscaldamento) biomassa di scarto ricavata qui dai milioni di
alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018. Quella da ardere
è invece una parte minima della legna lavorata in Veneto che,
con foreste solo in montagna (bellunese e Asiago), proviene per
il 70% da conifere, meno performanti per stufe e caminetti.
Nella regione sono attive circa 320 imprese boschive, e solo
una decina sono le segherie attive a livello industriale.
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