Gli atti dell'inchiesta
giudiziaria sulla New Financial Technology Ltd, società di
diritto inglese, che proponeva investimenti in criptovalute con
interessi nell'ordine del 10% mensile, saranno trasmessi dalla
Procura di Pordenone - che fino a questo momento ha coordinato
l'inchiesta - a quella di Treviso che "ne ha rivendicato la
competenza territoriale". Lo ha reso noto oggi, con un
comunicato, il Procuratore Capo di Pordenone, Raffaele Tito.
La decisione è stata presa in seguito ad alcuni incontri di
coordinamento investigativo svoltisi nelle ultime settimane.
Fino a questo momento l'analisi di quanto sequestrato in sede di
perquisizione, le querele pervenute, l'assunzione di persone
informate sui fatti, nonché le prime ammissioni e gli
interrogatori da parte di alcuni indagati ha permesso "non solo
di ricostruire l'organigramma aziendale (compresi agenti e
sub-agenti, agenti segnalatori), il numero dei clienti,
prevalentemente del nord est italiano ma anche di individuare i
profili processuali più approfonditi e corretti.
La Procura segnala che il numero dei clienti coinvolti "si
dovrebbe aggirare intorno ai 4 mila, e l'ammontare della
raccolta, che fu pari (nel breve giro di due/tre anni), secondo
il racconto di uno dei protagonisti, a non meno di 100 milioni
di euro".
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