La medicina padovana ha celebrato
oggi il raggiungimento dei 3mila trapianti di rene da quando
l'ospedale cittadino ha iniziato questa attività, nel 1988. I
dati sono stati ricordati nel corso di una conferenza stampa che
ha visto anche il racconto e le emozioni dei pazienti che hanno
ricevuto gli organi. Tra questi c'era Giorgia, 19 anni, che ha
ricevuto da pochi giorni un nuovo rene. È stata lei - con a
fianco il papà Alessandro, che ha donato l'organo - a lanciare
con un sorriso un messaggio di speranza:: "grazie al trapianto
ricevuto, alla ricerca scientifica e all'attività medica del
Veneto, ho trovato nuova vita" ha detto.
. Presenti anche i vertici e le equipe dell'Unità Operativa
di Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas dell'Azienda
Ospedale Università di Padova. Un'attività che ha portato
l'azienda ospedaliera di Padova ad essere , già nel 2021, il
primo centro in Italia per numero di trapianti di rene da
donatore vivente, ed il secondo da donatore deceduto. Il centro
di Padova è anche quello che in Italia registra il più breve
tempo di attesa per questi trapianti: 2,1 anni di media,
considerando la difficoltà di poter reperire nuovi organi.
"In questi decenni abbiamo migliorato le tecniche, la
velocità, le percentuali di successo nei trapianti di rene - ha
detto alla stampa il Prof. Paolo Rigotti, direttore dell'Unità
Operativa Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas - Resta
invece unica l'emozione e la partecipazione nei confronti dei
pazienti che si rivolgono a noi. Come pure il pensiero ai
tantissimi donatori di organi che grazie alla loro generosità
aprono nuovi percorsi di vita a tante persone, alcune delle
quali particolarmente giovani, come le pazienti che abbiamo
visto oggi".
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