"Totale spregio della vita umana",
ed evidente volontà di "pensare solo a tutelarsi dalle
conseguenze dell'incidente" che aveva causato. Sono le
motivazioni con le quali il gip del Tribunale di Verona ha
disposto la misura degli arresti domiciliari per Davide Begalli,
il 39enne veronese accusato dell'investimento mortale del 14enne
Chris Obeng Abom. Nell'ordinanza il giudice evidenzia come sia
"circostanza del tutto impossibile" che l'automobilista non si
sia accorto di aver investito una persona "come si deduce dalla
semplice visione delle immagini ritraenti gli ingentissimi danni
riportati dalla vettura, che rendono palese l'avvenuto
caricamento del pedone sulla parte sinistra del cofano e quindi
sul parabrezza, infranto quasi per metà".
Sull'auto, scrive sempre il gip, la mattina dopo il fatto
"il veicolo che l'indagato aveva personalmente parcheggiato
recava tracce chiaramente riconducibili al sinistro, quali
sostanza ematica, frammento di tessuto e capelli". In sostanza,
per il gip, il conducente della Renault "ha dimostrato un
totale spregio per la vita umana, pensando solo a tutelarsi
delle conseguenze della propria condotta di guida,
allontanandosi dal luogo del fatto immediatamente, così
lasciando inerme il ragazzo che, se prontamente soccorso, si
sarebbe forse potuto salvare".
L'indagato, che deve rispondere di omicidio stradale,
omissione di soccorso e fuga, è atteso lunedì
dall'interrogatorio di garanzia.
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