"Mettere in scena Tolstoj oggi può essere considerato propaganda?".
Lo chiede in una nota il
presidente del Teatro Stabile del veneto, Giampiero Beltotto,
rilevando che in questi giorni sul profilo Facebook del Teatro
Del Monaco di Treviso è in atto uno scontro sulla guerra in
Ucraina, in relazione alla rappresentazione teatrale di Anna
Karenina, in scena a Treviso a partire da questa sera fino a
domenica.
La discussione dai toni violenti si è scatenata tra i
commenti del post di promozione dello spettacolo, con attacchi
diretti contro Putin, la cultura russa e in particolare la
scelta da parte dello Stabile del Veneto di mettere in scena
l'opera di Tolstoj, considerata da alcuni utenti "offensiva" nei
confronti del popolo ucraino.
"Veramente - dichiara Beltotto - pensiamo che mettere in
scena Tolstoj al giorno d'oggi possa essere considerato
propaganda? Quello di cui siamo stati oggetto è un attacco
strumentale al teatro e alla cultura.
Noi crediamo che quello
che spetta al mondo della cultura sia capire e aiutare a capire
ciò che accade nel mondo, è impensabile che la rappresentazione
di testi di autori dell'Ottocento possano essere visti come un
insensibile attacco nei confronti del popolo ucraino".
Tsv ha segnalato i commenti al proprio Garante per la
protezione dei dati, provvedendo a oscurarli secondo quando
previsto dal proprio regolamento.
Lo spettacolo, una coproduzione del Teatro Stabile di Catania
e del Teatro Biondo Palermo, per la regia di Luca De Fusco,
porta in scena un testo fedele al capolavoro ottocentesco,
introducendo elementi innovativi e dal carattere
cinematografico. Sul palco, accanto a un cast di otto
interpreti, a vestire i panni di Anna Karenina è l'attrice
Galatea Ranzi.
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