Il giornale riporta che Haftar ha di fatto attaccato il "percorso politico rimasto in fase di stallo dopo tante parole, incontri e promesse vuote", "nonostante i risultati ottenuti a livello militare e di sicurezza, e nei settori dello sviluppo e dell'edilizia" . Si tratta, secondo il generale, di "un approccio pianificato con molta attenzione per mantenere lo status quo". "Hanno paura delle elezioni, perché la democrazia li butterà fuori dalla storia. La loro scusa è che siamo militari. Si', siamo militari sui campi di battaglia, ma siamo civili nel campo della costruzione e della ricostruzione".
Haftar ha poi ribadito il "sostegno illimitato" al "governo costituzionale legittimo", ovvero al cosiddetto Governo di stabilita' nazionale (Gsn) con sede a Bengasi che si contrappone a quello di Unità nazionale di Tripoli guidato da Abldelhamid Dbeiba. "Crediamo nella democrazia e nello scambio pacifico del potere. Siamo civili per il nostro sostegno a tutte le iniziative che riguardano lo svolgimento di elezioni giuste e trasparenti", ha aggiunto il generale. "Abbiamo concesso più opportunità di quanto fosse necessario, nella speranza che si potesse raggiungere un accordo politico", ha concluso Haftar.
(ANSAmed).
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