Si spiega con il concetto
di "interdipendenza", secondo l'esperto in analisi delle reti
Marco Santarelli, associato di ricerca per enti internazionali e
direttore Ricerca&Sviluppo di Network, lo spiaggiamento dei
sette capodogli sulla spiaggia di Punta Penna, a Vasto (Chieti).
Soprattutto nel caso in cui venisse confermata l'ipotesi che a
causare l'accaduto sarebbero state attività di prospezione in
mare.
"Le reti - sottolinea infatti l'esperto - generano
interdipendenza: ogni singolo pezzo può abbinarsi e si abbina
all'intero ecosistema; ogni elemento crea dei meccanismi in cui
la varietà delle relazioni genera, appunto, interdipendenza".
Santarelli per spiegare il concetto fa l'esempio di "più
molecole in un territorio che possono provocare un uragano da
tutt'altra parte" e delle ferrovie, in cui "ogni punto influenza
in maniera diretta o indiretta gli altri, in una logica di
infrastruttura interdipendente".
L'attività umana spesso non tiene conto di tutti i punti
della rete e non considera i possibili rischi per l'ecosistema e
per gli esseri viventi. Proprio per questo l'esperto si sofferma
sulla necessità di "pianificazione del rischio", che "oggi non
si fa perché non si studia l'interdipendenza dei fenomeni". Un
"concetto importante", secondo Santarelli, quello di
pianificazione del rischio, che parte dall'America con gli studi
sulle infrastrutture critiche.
In tal senso l'esperto in reti cita gli esempi dell'
associazione italiana Hicare, con gli esperti Gianna Detoni e
Alberto Mattia, il cui obiettivo è la "sensibilizzazione sulle
situazioni critiche ispirandosi al modello New York City Office
of Emergency", o l'Associazione italiana di infrastrutture
critiche, che "sta cercando di sensibilizzare i grossi gruppi
attraverso la prevenzione sulle crisi ambientali ed
energetiche".
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