La Corte d'Appello dell'Aquila, nelle motivazioni sulla sentenza della Commissione Grandi Rischi, basa la contestazione "della colpa generica sotto il profilo della negligenza e dell'imprudenza" nei confronti dell'unico condannato, l'allora vicecapo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis, "con esclusivo riferimento al contenuto dell'intervista televisiva rilasciata ad un'emittente televisiva immediatamente prima della riunione del 31 marzo 2009 ed ampiamente diffusa su tutti i media anche nei giorni seguenti.
La Corte invece ritiene che le dichiarazioni riferite dallo stesso De Bernardinis, che ha presieduto la conferenza stampa e del professor Franco Barberi dopo la riunione, "riportino correttamente i contenuti delle valutazioni scientifiche effettuate nel corso della riunione e che siano comunque prive di ingiustificati toni rassicuranti tali da indurre modificazioni nella percezione del rischio da parte dei cittadini", in sostanza secondo i giudici quelle affermazioni non avrebbero indotto gli aquilani a cambiare le abitudini dopo scosse forti, come quella di uscire di casa.
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