"Noi non vogliamo nient'altro che
la certezza del ripristino. Sono rimasto meravigliato quando ho
letto l'articolo 16 del decreto legge Genova, dove semplicemente
si assume il danaro dagli Fsc riferiti all'Abruzzo e non c'è
quel verbo fondamentale che stabilisce il ripristino". Così il
senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, in conferenza stampa a
Pescara, è intervenuto sulla polemica relativa al prelievo dei
fondi del Masterplan per l'Abruzzo, con il dl Genova che li ha
destinati alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25.
"E' urgente, importante e non rinviabile la conclusione dei
lavori di messa in sicurezza dell'autostrada A24 e A25, poiché
sta per finire la vita tecnica dell'autostrada, completata nel
1974, con i primi lotti iniziati nel 1966 - ha proseguito
D'Alfonso -. Dunque vogliamo che si faccia la manutenzione, ma
vogliamo la ricomposizione dell'intera consistenza dei fondi
destinati all'Abruzzo".
L'ex presidente della giunta regionale ha sottolineato che "i
lavori incombenti abbisognano di ulteriori 200 milioni di euro"
e ricorda che "su questo aspetto, in questi anni, noi abbiamo
messo in campo un'attività di pressione istituzionale".
D'Alfonso fa riferimento ad "una nota molto significativa,
iniziata a maggio, con la quale abbiamo accelerato le attività
di approvazione delle perizie tecniche riguardanti questi lavori
e abbiamo iniziato a cercare la copertura finanziaria, con i
ministeri competenti che hanno cominciato a rappresentare che
nell'incombenza dell'urgenza non avevano la disponibilità di
cassa per completare i lavori. Nel maggio 2018 allora ho scritto
al ministro dei Lavori pubblici, per dire che se ci fosse stato
bisogno di pescare negli Fsc, potevano prendere le risorse in
prestito temporaneo, escludendo tutte quelle procedure che erano
state contrattualizzate o che si trovavano in esercizio
amministrativo - ha aggiunto il senatore -. Nel Piano Operativo
nazionale c'erano due bersagli, ovvero i 15 milioni per
l'allungamento dell'asse attrezzato fino al porto e 30 milioni
derivanti dagli investimenti per il rinnovo del materiale
rotabile, ma noi precisammo che si doveva trattare soltanto di
un prestito di cassa, che poi avrebbe generato immediata
ricomposizione".
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