"Il 18 gennaio, prima della scossa
di terremoto, erano già state disdettate tutte le nuove
prenotazioni". Così l'avvocato Sergio Della Rocca, questa
mattina in tribunale a Pescara, al termine dell'interrogatorio
del suo assistito Bruno Di Tommaso, legale responsabile della
società Gran Sasso Resort & Spa, nell'ambito dell'inchiesta sul
disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara).
Della Rocca, davanti al procuratore capo Massimiliano Serpi e
al sostituto Andrea Papalia, ha depositato della documentazione
integrativa, "affinché gli inquirenti possano approfondire
alcune tematiche oggetto di contestazione". In particolare la
difesa di Di Tommaso punta a smontare l'idea che gli affari
venissero prima della sicurezza degli ospiti. "È un fatto
doveroso - spiega il legale - anche nei confronti della stessa
attività".
Quanto alle contestazioni relative ai presunti abusi nella
ristrutturazione del resort, Della Rocca sottolinea che "sono
tutti precedenti alla gestione di Di Tommaso. C'è dunque una
difesa tecnico-procedurale - conclude l'avvocato - e non c'è un
addebito riferito al Di Tommaso in quanto tale".
In giornata saranno interrogati anche l'ex presidente della
Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il dirigente provinciale
Paolo D'Incecco e il responsabile del settore viabilità Mauro Di
Blasio, indagati nel filone dell'inchiesta sulla gestione
dell'emergenza.
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