"Non c'è braccio di ferro tra
comune e teatro. A me non interessa il marchio politico, non
interessa la tessera di partito, mi interessa che questa città
sia in grado di offrire di nuovo alla comunità la possibilità di
vivere la cultura come rito collettivo che muove persone di ogni
classe sociale".
Lo ha detto in un'intervista all'ANSA il sindaco dell'Aquila,
Pierluigi Biondi, rispondendo a una domanda in merito alla
questione dei vertici del Teatro stabile d'Abruzzo.
"Le istituzioni culturali - ha affermato Biondi - vanno
sottratte all'abbraccio mortale che la politica troppo spesso
dà. E questa città è esemplare da questo punto di vista.
Nessuno può negare che ci sia stata una gestione politica delle
istituzioni culturali. Io credo che sia il caso di cambiare
passo. Che sia il caso di trasformare o di riportare queste
istituzioni culturali che fanno un lavoro straordinario con
attori, musicisti, interpreti, attori, ballerini. Una grande
fucina di talenti, la cultura aquilana. Non a caso veniva
chiamata la Salisburgo d'Italia, non a caso credo sia la città
europea con il maggior numero di istituzioni riconosciute dal
ministero rispetto al numero di residenti".
"Dobbiamo stare attenti a non scivolare nel quotidiano, cioè
a non far diventare le istituzioni culturali degli uffici, a non
perdere quello spirito di stupire, di innovare, di rompere
quegli schemi che la cultura porta con sé, e noi ci stiamo
lavorando. È normale che questo dia fastidio a chi pensa alla
conservazione di uno status quo e mi rendo conto che ci siano
delle resistenze ad accettare cambiamenti, ma è nella logica
delle cose. Finiranno anche i fondi straordinari. Se non si è
innovativi e creativi e in grado di offrire un prodotto nuovo,
si corre il rischio di vedere un film visto tante volte", ha
detto ancora il sindaco dell'Aquila.
E ha fatto l'esempio dell'edizione rinnovata dei Cantieri
dell'Immaginario, realizzata con il Tsa, e con tutte le
Istituzioni. "Abbiamo avuto migliaia di presenze, e la
partecipazione anche di espressioni che fino ad oggi sono state
relegate in un cantuccio a cui abbiamo dato la dignità che
meritano, con esperienze che provengono da persone con
sensibilità politica totalmente differente dalla mia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA