Un errore nell'organizzazione
dell'esecuzione del lavoro. E' una delle prime ipotesi alla
quale stanno lavorando alla Procura di Ancona e gli
investigatori della Capitaneria di porto in relazione
all'incidente avvenuto ieri al largo di Ancona sulla piattaforma
estrattiva di gas dell'Eni "Barbara F.", in cui è morto un
gruista dell'Eni, Egidio Benedetto e altri due operatori a bordo
del supply vessel sono rimasti feriti. Benedetto era nella
cabina di comando della gru, che ha ceduto, facendo finire
l'abitacolo in mare con l'operaio dentro, mentre il braccio
meccanico e il bombolone di azoto che stava trasportando si sono
adagiati sull'imbarcazione. La salma del gruista è stata
recuperata all'alba di oggi con un ROV dei vigili del fuoco, a
recuperare la cabina ha provveduto l'Eni, che si occuperà anche
del braccio della gru e del bombolone. Al momento sembra meno
consistente l'ipotesi di un malore della vittima, un 63enne con
esperienza ultradecennale, giunto al suo ultimo giorno di lavoro
sulla piattaforma. Il pm Irene Bilotta ha disposto l'autopsia e
conferito l'incarico ad un medico legale. Al momento la Procura
procede ancora contro ignoti, ma non sono escluse le prime
iscrizioni nel registro degli indagati nelle prossime ore.
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