Il principale indagato
nell'inchiesta sul terrorismo scoperta dalla Procura
antiterrorismo dell'Aquila è un tunisino, finito in carcere
nell'operazione di stamani, che commerciava in tappeti e
ristrutturazioni edili. L'uomo risiedeva a Torino ma aveva la
dimora ad Alba Adriatica (Teramo), come emerso nella conferenza
stampa di stamani all'Aquila, ed organizzava il trasferimento di
denaro in Siria e Turchia anche per "favorire il passaggio di
aspiranti terroristi" in quei paesi. "Il denaro veniva
trasferito con operazioni illegali tra cui fatturazioni false,
con trasferimenti con corrieri e anche con il pagamento di somme
superiori ai dipendenti che poi portavano indietro la parte
eccedente - ha spiegato il comandante regionale abruzzese della
Gdf, Gianluigi D'Alfonso". Già dalle prime indagini è emerso
l'ingiustificato flusso di danaro che transitava anche in
Germania e Svezia. I movimenti ammontano a oltre un milione di
euro.
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