"Il problema riguarda la
copertura di carattere finanziario alla norma perché ci siamo
trovati a cavallo delle elezioni regionali". Così l'ex
consigliere abruzzese del Pd Pierpaolo Pietrucci, primo
firmatario della legge osservata dalla Consulta "L'Aquila
Capoluogo: attraverso una ricostruzione, la costruzione di un
modello di sviluppo sul concetto di Benessere Equo e Sostenibile
- BES", approvata il 24 agosto 2018 dal precedente Consiglio,
quando alla guida della Regione c'era un'amministrazione di
centrosinistra. "Se si crede nella bontà di una legge che dia
all'Aquila, come a Roma Capitale, un'aliquota aggiuntiva in
virtù dello status di capoluogo di regione, si può ripresentare,
risolvendo ed eliminando i difetti di natura tecnico
finanziaria".
"A dicembre 2018 abbiamo trovato la copertura - riepiloga
Pietrucci - Bisognava riunire il Consiglio tra gennaio e
febbraio 2019 per la copertura delle annualità 2020 e 2021. Cosa
che non è stata possibile per le elezioni regionali fissate al
10 febbraio. La legge, purtroppo, è stata ostacolata nei modi
più beceri, visto che l'ho presentata nel 2014 ed è stata
approvata solo nel 2019 - prosegue Pietrucci, non riconfermato a
Palazzo dell'Emiciclo nonostante i 4.760 voti - Ma il via libera
alla norma, presentata insieme a quella per la 'Grande Pescara',
è giunto all'unanimità. Se c'è buona fede, mi auguro di sì, se
si crede nella bontà di una legge che dia all'Aquila, come per
Roma Capitale e altri capoluoghi regionali, un'aliquota
aggiuntiva in virtù dello status di capoluogo di regione, si può
ripresentare, eliminando i difetti di natura tecnico finanziaria
che hanno determinato l'intervento della Consulta".
In tal senso, Pietrucci rivolge "un messaggio a tutti, anche
vista la presenza importante di quattro rappresentanti in
Consiglio regionale di diretta espressione del collegio
aquilano. mentre nella passata legislatura ero solo a difendere
e sostenere gli interventi di questo territorio".
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