"E' evidente che c'è una
strumentalizzazione di questa vicenda da parte dell'opposizione.
E' stata trasformata in bagarre politica. E' stucchevole parlare
di questo. Il tema è un po' più elevato: non parlerei di
cittadinanze onorarie, ma lavorerei per combattere la violenza,
le offese e le minacce". Così, a proposito della polemica sulla
cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il capogruppo della Lega
al Comune di Pescara, Vincenzo D'Incecco, che ieri aveva
sottolineato come "mancano i presupposti per dare la
cittadinanza onoraria perché manca un legame con il nostro
territorio".
"Tutto quello che lo Stato doveva fare lo ha fatto - dice
D'Incecco - Segre ha già ottenuto la massima onorificenza, è
senatrice a vita, e nel momento in cui si è presentato un
problema di sicurezza è stata messa sotto scorta. Magari ora
lavoriamo per assicurare alla giustizia chi offende e minaccia,
lei e non solo lei".
"Concedere la cittadinanza onoraria per gli insulti e le
minacce - afferma D'Incecco - è fuori luogo. Se, invece, il tema
è concedere la cittadinanza per i torti subiti allora apriamo un
dibattito, che, però, riguarda forse altri mille casi. Ci
sarebbe un'immensa vastità di casi su cui ragionare".
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