Marco Jacobini era il "leader
indiscusso della Banca popolare di Bari" e il "principale
interlocutore con i vertici dell'Organo di Vigilanza". Tale
definizione dell'ex presidente dell'istituto di credito barese -
agli arresti domiciliari dal 31 gennaio scorso nell'ambito
dell'indagine sulla gestione della banca, finita sull'orlo del
crac con un buco di circa 2 miliardi di euro e commissariata dal
13 dicembre - viene fornita dalla Procura nella richiesta di
arresto di Jacobini e di altri 3 indagati, tra i quali suo
figlio Gianluca, ex co-direttore della banca.
"Proprio il 21 marzo" 2017, giorno della consegna del
rapporto ispettivo di Banca d'Italia, Marco Jacobini è stato
"parte attiva - scrivono i pm - nel fornire agli ispettori di
Banca d'Italia, per il tramite del dottor Claudio Patalano,
collaboratore esterno della BpB, risposte adeguatamente ed
opportunamente concordate su argomenti di particolare rilievo,
fra i quali quello relativo alla problematica della liquidità".
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