"L'Italia delle competenze esiste
e funziona. I media diano spazio e raccontino le storie di chi
ogni giorno lavora e opera in silenzio, per garantire
l'incolumità di ognuno di noi. La politica ascolti la scienza".
Così il docente di Comunicazione di Crisi alla Facoltà di
Scienze della Comunicazione dell'Università Teramo Stefano
Cianciotta.
"Nell'ultimo decennio abbiamo assistito ad una sistematica
delegittimazione delle competenze e della scienza - afferma
all'Ansa Cianciotta - Posizioni senza alcun rilievo e fondamento
scientifico, come il caso Stamina o anche i No Vax, sono stati
spesso sostenuti e strumentalizzati da una parte del mondo
politico, che ha lanciato strali contro il mondo della ricerca.
Il caso della virologa Ilaria Capua, costretta a lasciare
l'Italia trasferendo in Florida l'equipe di ricerca che dirigeva
a Padova, è stato sintomatico di una certa cultura del no e
dell'odio, di cui ancora è imbevuta una parte della politica
italiana. Questa situazione di crisi determinata dal
Coronavirus, invece, ristabilisce il primato della competenza,
ed è il migliore spot per la qualità dei ricercatori italiani.
L'Italia investe in ricerca l'1.4% del Pil, contro la media Ue
del 2%. Allo Spallanzani tre validissime ricercatrici hanno
isolato alcune settimane fa il virus", chiude Cianciotta.
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