"Ci sono enormi problemi legati ai
pagamenti e alle esposizioni con le banche, soprattutto da parte
di commercianti e piccole aziende, che in questo momento non
riescono a pagare canoni e mutui. Nell'immediato non si muove
nulla, perché i tribunali sono fermi, ma quando torneremo al
regime ordinario si rischierà di assistere ad una esplosione di
questo genere di contenziosi, dal momento che molte persone non
potranno fare fronte alle proprie obbligazioni e rischiano di
non riaprire". Così l'avvocato pescarese Salvatore Acerbo, in
merito alle ripercussioni economiche dell'emergenza coronavirus,
sulla base delle numerosi segnalazioni ricevute dai propri
clienti.
"Aziende medie e grandi possono ammortizzare in maniera
diversa - prosegue Acerbo - ma se pensiamo ad un negozio di
abbigliamento, che in un territorio come quello di Pescara era
già prima in grande difficoltà, in questo momento è davvero in
ginocchio".
Al riguardo Acerbo invoca "un provvedimento governativo che
consenta la dilazione non solo del pagamento delle tasse, ma
anche delle vicende privatistiche, soprattutto quelle legate ai
pagamenti delle forniture, perché le piccole aziende non pagano
più nulla, si sono bloccate e non hanno liquidità".
Quanto alle banche, il legale conferma che "adesso non
stanno facendo niente", ma si augura che "non in seguito non
facciano le revoche degli affidamenti, perché il decreto pone al
riparo i mutui per l'acquisto della prima casa, ma sono in tanti
ad avere fidi scoperti e ordinari".
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