Dovrebbe andare in giunta già
domani la delibera con cui il Comune di Teramo darà attuazione
all'ultimo decreto volto a dare un sostegno a quelle famiglie
per cui l'emergenza coronavirus si sta trasformando in un dramma
economico e sociale. Sostegno che si concretizzerà in un buono
spesa grazie al quale il Comune stima di poter dare un aiuto
concreto a circa mille famiglie. Ad annunciarlo il sindaco
Gianguido D'Alberto.
"Per il Comune di Teramo l'importo previsto è di 324mila euro
- spiega il sindaco - e contiamo di partire già in settimana.
Ovviamente è una misura straordinaria e limitata nel tempo e che
si rivolge a quella fascia di popolazione che ha sofferto più
degli altri, sotto l'aspetto economico, per l'emergenza
coronavirus e che non ha mai avuto un rapporto con
l'amministrazione sotto l'aspetto di un contributo pubblico".
Dalla misura saranno dunque esclusi dipendenti pubblici e
privati che percepiscono lo stipendio, così come non saranno
considerati beneficiari prioritari quei cittadini che in qualche
modo usufruiscono già di misure di sostegno che vanno dal Rei
agli ammortizzatori sociali.
"La misura si rivolge principalmente a quella parte di
cittadini che rientrano in quella che potremmo definire come una
"zona d'ombra" - sottolinea l'assessore al sociale Ilaria De
Sanctis, - come colf, badanti, babysitter, persone con lavori
irregolari o atipici".
Per accedere alla misura bisognerà fare domanda su un
apposito modulo che sarà redatto dal Comune, autocertificando
come l'attuale stato di difficoltà sia legato all'emergenza
coronavirus. Modulo che dovrebbe essere disponibile nei prossimi
giorni sul sito dell'ente e che dovrà essere inoltrato in via
telematica. Non potranno beneficiare dell'aiuto coloro che hanno
più di 5mila euro di depositi in banca tra conto corrente e
depositi immediatamente esigibili e i buoni spesa avranno
importi standardizzati: 150 euro per nuclei composti da una sola
persona, 280 euro per nuclei fino a tre unità, che salgono a 330
se c'è un minore, di 430 euro per nuclei con almeno 4 unità che
salgono a 500 euro se c'è almeno un minore. Gli utenti,
inoltre, nel riempire la domanda potranno indicare due attività
commerciali dove spendere il buono (vendita di prodotti
alimentari, per l'igiene, prodotti per l'infanzia limitatamente
ad alimentari e prodotti per l'igiene, farmacie e negozi di
prodotti per riscaldamento) e il buono non potrà essere
utilizzato, in ogni caso, per l'acquisto di superalcolici e
giochi con vincite in denaro. "I punti vendita interessati, per
potersi convenzionare con il Comune, dovranno accettare di
applicare uno sconto del 5 per cento sul totale della spesa - ha
spiegato l'assessore al commercio Filipponi - e l'ente
provvederà a comunicare agli esercizi commerciali gli utenti
che si recheranno nei loro punti vendita".
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