Centrodestra spaccato durante i
lavori del Consiglio comunale di Pescara, che si è svolto in
videoconferenza per l'emergenza coronavirus, su un ordine del
giorno della Lega che proponeva di ammainare la bandiera
dell'Unione Europea in segno di protesta. Gli esponenti dei
diversi partiti della maggioranza non hanno raggiunto un'accordo
e l'ordine del giorno alla fine è stato ritirato.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco, Carlo Masci:
"Io non voterò questo ordine del giorno - ha detto - Rappresento
tutti i cittadini di Pescara e quindi non credo di dover
prendere una posizione su questa vicenda, che è una vicenda
politica ed ha un significato. Siamo tutti convinti che questa
Europa non ci piace e deve essere cambiata. Abbiamo tutto il
diritto di affermare le nostre posizioni e nostra forza, ma non
lo facciamo con questi gesti. Dobbiamo fare altro rispetto,
dobbiamo fare atti amministrativi e politici. Così cominciamo a
cambiare un'Europa che non ci piace".
"Un fallimento vero e proprio per la Lega - commentano i
consiglieri comunali di centrosinistra Marinella Sclocco,
Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco
Pagnanelli, Giovanni Di Iacovo e Mirko Frattarelli - messa in
minoranza anche nel centrodestra. Il tentativo della Lega
pescarese di umiliare la città, spingendo il sindaco a
commettere il reato di ammainare la bandiera europea, è fallito.
Bene ha fatto il sindaco Masci a ricordare che in quella
bandiera c'è anche la stella italiana: nessuno pensi,
aggiungiamo noi, di utilizzare la casa di tutti i pescaresi per
le proprie battaglie di partito. Ognuno ha il diritto di
contestare la linea politica dei governi e dell'Unione, ma oggi
la Lega a Pescara ha subito uno stop fortissimo".
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