"Il sindaco di Atessa Giulio
Borrelli continua a strumentalizzare la vicenda dell'ospedale
San Camillo, accusando la giunta regionale di aver mentito sul
parere del ministero. La verità è che ha posto la domanda al
destinatario sbagliato, ben sapendo che avrebbe ricevuto la
risposta che ha avuto". Lo sostengono gli assessori Nicoletta
Verì e Nicola Campitelli, precisando che l'interlocuzione è
avvenuta a livello di strutture tecniche, come sempre avviene in
questi casi e non certo chiedendo un parere (e men che meno
un'autorizzazione) al vertice politico, che non ha alcuna
competenza su simili questioni. Circostanza confermata dallo
stesso viceministro, quando nella risposta specifica che "la
Regione, nel predisporre il piano di emergenza, deve tenere
conto delle indicazioni ministeriali".
Inoltre era necessario fare chiarezza sullo status del San
Camillo, che essendo stato classificato dalla precedente giunta
di centrosinistra come Pta e non più come ospedale, non poteva
ospitare servizi ad alta complessità, come la rianimazione.
"La Regione - spiegano gli esponenti della Lega - sulla
scorta di quanto previsto dalla circolare ministeriale del 29
febbraio scorso, che definisce le linee di indirizzo
assistenziale del paziente affetto da Covid 19, ha giustamente
individuato per la provincia di Chieti (dopo aver ascoltato
anche il referente regionale per le emergenze sanitarie, Alberto
Albani) i presidi di Ortona e Vasto come ospedali da
implementare per far fronte alla fase emergenziale, in quanto
già dotati di strutture che assicurano una sollecita garanzia di
assistenza per i pazienti acuti e sub acuti e in cui erano
presenti posti letto dedicati e già in parte disponibili".
"A questi - continuano gli assessori - è stato affiancato il
presidio ospedaliero di Atessa per accogliere i pazienti a bassa
intensità di cura. In linea con l'andamento epidemiologico e
qualora fosse necessario, la Regione valuterà l'implementazione
anche di altri presidi ospedalieri per i setting assistenziali
richiesti. Questa impostazione coincide anche con
l'ottimizzazione delle tecnologie e delle risorse umane
necessarie per fronteggiare una pandemia come quella che stiamo
affrontando".
Posto questo, la Verì e Campitelli ricordano come
l'assessorato alla sanità ha già chiesto la riconversione
dell'ospedale di Atessa da Pta e presidio di area disagiata, e
contemporaneamente - per la prima volta da anni - ha avviato un
piano di investimenti sul presidio, che potranno rappresentare
un punto di forza anche dopo la fine dell'emergenza.
"Se adesso Borrelli - concludono - vuole approfittare
dell'emergenza per fare richieste senza fondamento e accusarci
di penalizzare il San Camillo, faccia pure. Come rappresentanti
delle istituzioni il nostro dovere è quello di garantire
un'assistenza sanitaria in totale sicurezza per i nostri
cittadini. Ed è il progetto che continueremo a portare avanti".
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