"La sentenza del Consiglio di
Stato, che ha rigettato il ricorso della società Edison Spa
contro l'ordine di bonifica del sito di Bussi, confermando
dunque la bontà dell'operato della Provincia di Pescara, credo
che rappresenti indiscutibilmente una pietra miliare in una
vicenda lunga, dolorosa e che è costata tantissimo al nostro
Abruzzo, in termini di immagine, di salute, di economia e di
turismo. Quella sentenza rappresenta la vittoria di un
territorio fortemente e ingiustamente penalizzato. Oggi non ci
sono più dubbi: le parole del Collegio giudicante hanno spazzato
ogni possibile dubbio o perplessità circa la responsabilità
delle parti in causa, restituendo alla Provincia il diritto e il
dovere di riaprire quel percorso istituzionale che, sacramentato
oggi anche dalla giustizia amministrativa in modo definitivo,
dovrà imporre alla Edison Spa, in brevissimo tempo, a provvedere
alla bonifica di un sito industriale che, nel 2007, è stato
definito 'la più grande discarica d'Europa". È il commento del
Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri.
"Attendevamo l'uscita della sentenza del Consiglio di Stato
al quale si era appellata la Edison Spa all'indomani della
decisione di primo grado del Tar, sperando di veder ribaltato
quel provvedimento che, di fatto, già un anno fa ha inciso nero
su bianco le responsabilità della società sulla vicenda di Bussi
- ha ricordato il Presidente Zaffiri -. Il pool di legali
chiamato dalla Edison ha cercato di smontare le tesi dell'ottimo
Ufficio legale della Provincia, prima negando la retroattività
del Decreto Ronchi, ovvero sostenendo che non spettava comunque
alla società Edison pagare la bonifica dei siti contaminati in
quanto le disposizioni di legge di merito sarebbero entrate in
vigore solo dopo la scoperta dello scandalo di Bussi, dunque
dopo il 2007. In secondo luogo ha tentato una lunga iperbole di
scatole cinesi, affermando che, alla fine la responsabilità
dovevano ricadere sulla Solvay. Un lungo lavoro di riscrittura
di una sentenza che ora il Consiglio di Stato ha dimostrato
essere stato inutile, certificando in 28 pagine invece la bontà
del certosino lavoro di ricostruzione giudiziaria della vicenda
da parte dei legali della Provincia ribandendo le responsabilità
della Edison che dovrà pagare la bonifica dei siti inquinati,
ripristinare le condizioni di salubrità e di vivibilità dei
luoghi, e sostenere anche le spese legali. Ovviamente sono più
che soddisfatto dell'esito della vicenda che sono certo farà
giurisprudenza, una sentenza che sarà stella polare di
riferimento per tutti gli altri casi che dovessero presentarsi
in Italia, ed esprimo il mio più vivo apprezzamento per il
lavoro svolto dal nostro Ufficio legale. Credo francamente - ha
puntualizzato il Presidente Zaffiri - che sia inutile che oggi
qualche consigliere regionale tenti maldestramente e con troppo
ritardo di entrare a gamba tesa nella vicenda cercando di
appuntarsi una medaglietta sul petto che non gli spetta,
insinuandosi a storia già conclusa dopo che per anni, pur
rivestendo altre cariche amministrative, non ha mai alzato un
dito in difesa della nostra provincia. Quella odierna non è la
vittoria della politica, perché è nostro dovere di
amministratori agire nell'interesse delle nostre città e
province, ma è la vittoria del territorio, è il riscatto dalle
tante sofferenze patite. Oggi il mio ringraziamento personale va
all'Ufficio Legale della Provincia con la dottoressa Stefania
Ardizzi, ai legali che ci hanno rappresentato dinanzi al Tar e
al Consiglio di Stato, l'avvocato
Matteo Di Tonno e l'avvocato Vincenzo Cerulli Irelli, va alla
Protezione civile, all'Arta, per la collaborazione sempre
dimostrata nei confronti della Provincia, e all'intero corpo
della Polizia provinciale e al Comandante Giulio Honorati per
l'intensa e attenta attività investigativa condotta con grande
discrezione. Ora - ha aggiunto il Presidente Zaffiri - riprende
il nostro lavoro amministrativo per dare immediata concretezza
alla sentenza del Tar prima e del Consiglio di Stato poi, ovvero
per imporre alla Edison Spa il rispetto di quanto sancito dalla
giustizia e ad avviare subito la bonifica del sito".
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