"La nostra banca, di piccole
dimensioni, ha già ricevuto circa 1.000 richieste di prestiti,
ma siamo ancora in attesa degli applicativi necessari, che ci
saranno forniti dal Mediocredito centrale (Mcc), senza i quali
non possiamo dialogare con le istituzioni centrali". Così
Michele Borgia, presidente della Bcc di Cappelle sul Tavo
(Pescara), in merito alla gestione delle misure a supporto di
imprese, artigiani, autonomi e professionisti messe in campo
negli ultimi giorni dal Governo con il Decreto liquidità.
"Nel nostro istituto abbiamo dovuto costituire una task force
che sta lavorando sulla valutazione preliminare dei requisiti di
ammissibilità dei richiedenti - prosegue Borgia -. Le prime
richieste sono già arrivate una decina di giorni fa, noi ci
siamo portati avanti con la parte istruttoria e credo che dal
momento in cui sarà possibile attivare la piattaforma
informatica, almeno nel nostro caso, saranno sufficienti 10 o 15
giorni per smaltire le pratiche già in pancia".
Il presidente della Bcc spiega che le richieste riguardano
sia "i 25 mila euro per i quali c'è la copertura totale a
garanzia dello Stato, ma anche credito per importi più elevati,
con copertura parziale fino al 70-80% delle somme" e aggiunge
che "il problema è capire le prospettive che potranno avere le
aziende richiedenti, predisponendo di conseguenza soluzioni
finanziarie non standardizzate, ma formulate sulla base di una
previsione temporale ragionevole entro la quale queste aziende
possano riprendere a camminare con le proprie gambe".
Anche per questo Sborgia, rimarcando come "comunque sia
richiesta liquidità al sistema bancario, perché lo Stato copre a
garanzia", si augura "che la prossima immissione della Bce, a
differenza dell'intervento precedente, sia finalizzata a
sostenere l'economia reale".
Quanto al profilo dei richiedenti, il presidente della Bbc
mette in luce che "le domande arrivano soprattutto dagli
appartenenti alle categorie più colpite da questa crisi, dunque
non tanto quelle produttrici, ma quelle che hanno un rapporto
diretto con la clientela, in particolare per somministrazione di
alimenti e bevande, per il commercio al minuto di articoli che
non è stato possibile vendere in queste settimane. Clienti che
in passato magari avevano anche qualche deposito - conclude
Sborgia - e che invece hanno dovuto utilizzare quei risparmi in
questo frangente, per consentire la sopravvivenza dell'azienda e
ora si affacciano da noi per il credito".
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