Quasi mille imprese in meno, in
Abruzzo, nei primi tre mesi del 2020: il bilancio della
natività-mortalità delle imprese tra gennaio e marzo di
quest'anno risente delle restrizioni seguite all'emergenza
Covid-19 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi sette
anni, rispetto allo stesso arco temporale. Gli effetti
conseguenti allo stato di eccezionalità in cui l'economia reale
si sta muovendo appesantiscono il risultato di un bilancio che
nei primi tre mesi dell'anno chiude sempre in rosso per effetto
delle chiusure comunicate sul finire dell'anno precedente.
Questo è quanto emerge della fotografia scattata da Unioncamere
- InfoCamere sui dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle
imprese italiane nel I trimestre 2020 disponibili online
all'indirizzo http://www.infocamere.it.
Tra le quattro città capoluogo, Pescara è quella che regge
meglio la crisi con un tasso di crescita del -0,34% contro
quello regionale pari al -0,64%. E sono, soprattutto, le ditte
individuali ad abbassare le saracinesche.
"Un dato negativo, superiore alla media italiana - spiega il
presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Gennaro
Strever -, da cui ripartire per contribuire alla ripresa. La
Giunta si riunirà il prossimo 23 aprile e predisporrà un piano
d'azioni puntando su contributi diretti alle piccole e medie
imprese per sostenerne la liquidità immediata, aiutarle nei
processi di digitalizzazione e negli interventi necessari ad
adattare le proprie strutture alle prescrizioni che saranno
imposte dalla fase postemergenziale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA