Il bacino di utenza interessato
contempla le zone industriali del Vastese, con 244 aziende e
10.000 occupati; della Val di Sangro, 195 aziende e 11.000
occupati; l'area industriale di Termoli, con 70 aziende e 6.000
occupati, e l'alta Puglia, con il polo del settore lapideo che
conta 201 imprese.
"Il porto di Vasto in ragione dei suoi fondali che
all'imboccatura del porto vanno da 10 a 15 metri, osserva Pietro
Marino, Ceo dell'Agenzia Marittima Vastese, può realizzare uno
sviluppo industriale a servizio sia dell'Abruzzo, Molise e alta
Puglia. Il porto di Vasto, in ragione dei fondali e degli spazi
a terra potrebbe essere una struttura molto interessante a
disposizione della Sevel, che potrebbe scegliere di dirottare il
traffico che insiste sul posto di Salerno Vasto, con un notevole
risparmio sia in costi logistici che ambientali. Il porto di
Vasto ha un piano regolatore approvato che prevede un
collegamento ferroviario, un pescaggio operativo da 10,5 metri a
12 metri, banchine per circa 2.200 metri lineari e spazi a terra
da destinare a stoccaggi e depositi". Le maggiori imprese che
operano sul territorio sono Pilkington, Denso, Honda, Sevel, FC
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