E' partita l'operazione dei test
per verificare l'eventuale positività al Covid-19 agli operai
delle imprese impegnate nella ricostruzione dell'Aquila promosso
per gli associati con un protocollo ad hoc dall'Ance) della
provincia dell'Aquila: oggi, ancora in un clima di incertezza
normativa sulla obbligatorietà o meno di tamponi alle
maestranze, sono stati effettuati i primi 100 prelievi nel
centro allestito con tensostrutture nell'ex presidio sanitario
di Collemaggio, dove si registrano code di auto. In una nota
dell'Ance viene annunciata per domani o dopodomani la riapertura
"dei primi cantieri edili Covid free all'Aquila, caso unico in
Italia": lo slittamento del riavvio dopo oltre due mesi dei
lavori in quello che viene definito il cratere più grande
d'Europa, con 7mila addetti e oltre 500 commesse, si è consumato
tra le polemiche lo scorso 4 maggio in concomitanza con la fase
2 dell'emergenza coronavirus.
Tamponi e test sierologici sarannno processati dall'Istituto
Zooprofilattico sperimentale per l'Abruzzo e il Molise a Teramo
che darà i responsi ai medici del lavoro in 36 ore: l'attività
proseguirà "nei prossimi giorni per tutte le imprese che
volontariamente ritengono di dover sottoporre a screening le
proprie maestranze" - si legge ancora nella nota. La capacità
del centro prelievi Ance è di 500 test al giorno. In poche ore
le prenotazioni hanno superato quota mille. Nella nota, i
costruttori aquilani parlano di volontarietà: ma lo screening
preventivo è obbligatorio in un'ordinanza del sindaco
dell'Aquila, Pierluigi Biondi, emessa il 2 maggio scorso per
evitare che in un territorio tra i meno colpiti d'Italia,
potesse, con l'arrivo di migliaia di maestranze fuori
dall'Abrizzo, verificarsi un picco di contagi.
Una delibera molto contestata perché ha di fatto determinato
lo slittamento della riapertura dei cantieri, annunciato dallo
stesso sindaco il 4 maggio, e perché secondo alcune categorie
contrasta con la normativa nazionale che prevede tamponi
volontari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA