A condurre i Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale di Chieti, diretti dal
colonnello Enzo Marinelli, sulle tracce dei due trafficanti di
droga albanesi presi con 34 chilogrammi di eroina destinata al
litorale abruzzese, e che avevano preso in affitto un
appartamento sul lungomare nord di Montesilvano, trasformato in
una centrale di distribuzione della droga, sono stati gli
sviluppi dei recenti sequestri di droga operati in provincia di
Chieti dagli stessi carabinieri e il monitoraggio di alcuni
pusher che gravitano tra Chieti, Francavilla al Mare, Pescara e
Montesilvano. Mentre è stato un cane antidroga a ''fiutare'' e a
indicare l'abitazione in cui si trovava la droga.
Dalle attività info-investigative era emerso un netto calo
nella distribuzione dello stupefacente a causa dell'emergenza
coronavirus, sia a livello di spaccio ai tossicodipendenti, che
di forniture di grosse quantità a causa agli stringenti
controlli sulle strade ed autostrade. E con l'avvicinarsi della
fine della fase uno dell'emergenza sanitaria, erano in aumento
sia richieste dei tossicodipendenti, sia le aspettative dei
pusher sull'arrivo di un grosso carico di droga.
In base a tali elementi i carabinieri hanno attivato servizi
specifici finalizzati soprattutto sia a capire il momento
dell'arrivo della partita di stupefacente che avrebbe dovuto
calmierare il mercato, sia l'inizio della distribuzione, con i
relativi canali. Ieri pomeriggio i militari hanno notato un
giovane di Chieti, abituale assuntore di stupefacenti e pusher
definito di discreto livello, discutere animatamente con due
albanesi. Questi ultimi subito dopo si sono allontanati ed hanno
raggiunto Montesilvano, dove sono entrati in una palazzina e
poco dopo uno di loro è tornato all'auto. I carabinieri, che li
avevano seguiti, pensando di aver individuato il grossista e che
stesse per essere effettuato uno scambio di droga, lo hanno così
bloccato trovandolo in possesso di quattro panetti
termosaldati contenenti 500 grammi ciascuno di eroina. La
plastica era ancora calda, segno che i pacchetti erano stati
confezionati poco prima e così sul posto è stato fatto arrivare
Aaron, il cane antidroga del Nucleo Cinofili del Comando Legione
Carabinieri Abruzzo e Molise, e si è proceduto a fare irruzione
nell'appartamento indicato dal cane dove oltre alla droga sono
stati trovati anche una pressa idraulica, forme e contenitori in
plastica.
Secondo gli investigatori l'ingente quantità sequestrata
renderà ancora più problematica la ricerca di droga pesante sul
mercato abruzzese, un duro colpo all'economia criminale che vive
e sfrutta il dramma di tantissimi ragazzi tossicodipendenti. Per
questi ultimi invece il lock down è stato importante: dai Sert
della zona arrivano segnali positivi sul miglioramento delle
condizioni di tantissimi tossicodipendenti.
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