Risale il numero dei contagi in
Abruzzo. Dieci i nuovi casi emersi dai test più recenti: è il
dato più alto dal 29 maggio, giorno in cui si registrò il primo
azzeramento. Sette dei nuovi pazienti riguardano il cluster
creatosi a Chieti: un negoziante, risultato positivo nei giorni
scorsi, ha contagiato alcuni familiari e contatti, generando una
quindicina di casi. Ventitré i contagi degli ultimi 7 giorni.
Torna a salire il numero degli attualmente positivi: sono 6 in
più, per un totale di 115. Dopo settimane senza pazienti gravi,
risale anche il numero delle persone in terapia intensiva: sono
due. Non ci sono decessi recenti: il bilancio delle vittime è
fermo a 470.
Il totale dei pazienti affetti da Covid-19 in Abruzzo è pari a
3.352: del totale, 249 sono residenti o domiciliati in provincia
dell'Aquila (+2 rispetto a ieri, situazioni non collegate tra
loro), 834 in provincia di Chieti (+3 rispetto a ieri), 1.605 in
provincia di Pescara (+4 rispetto a ieri, tre dei quali relativi
al cluster chietino), 635 in provincia di Teramo e 26 fuori
regione, mentre per 3 casi (+1 rispetto a ieri, relativo al
cluster chietino) non è indicata la provenienza. I guariti sono
2.767 (+4). Dall'inizio dell'emergenza sono stati eseguiti
complessivamente 122.303 test.
Ieri il primario delle Malattie infettive di Pescara,
Giustino Parruti, della task force regionale per l'emergenza,
aveva ricordato che "in Abruzzo è ancora obbligatorio indossare
la mascherina, anche all'aperto, laddove non sia possibile
rispettare il distanziamento sociale" e aveva invitato
istituzioni e amministrazioni locali a "rafforzare un minimo la
vigilanza, anche solo per far capire che i controlli ci sono".
"La nostra esperienza - aveva osservato - è la riprova del
fatto che chi ha fantasticato su una riduzione della potenza
infettiva ha sbagliato. Purtroppo l'attuale situazione mondiale
e i nostri casi dimostrano che quando il virus circola trova
ospiti più suscettibili".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA