"Ennesima, desolante,
dimostrazione della disattenzione che il governo italiano
riserva all'Aquila e ai territori colpiti dal sisma 2009.
Dopodomani, 3 settembre, il presidente del Consiglio dei
ministri, Giuseppe Conte, terrà una riunione sullo stato della
ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia nel 2016.
Il capoluogo d'Abruzzo e gli altri 56 comuni che da undici anni
sono alle prese con un complesso percorso di rinascita
economica, sociale e culturale, sono scomparsi dall'agenda
politica nazionale". A denunciarlo è il sindaco dell'Aquila,
Pierluigi Biondi.
"Eppure, solo alla vigilia di Ferragosto, il presidente della
Regione, Marco Marsilio, e tutti i sindaci del cratere 2009
hanno chiesto un incontro urgente con il premier per verificare
la possibilità di aggiungere interventi correttivi e
migliorativi alla bozza del cosiddetto decreto Agosto prima
dell'avvio dell'iter parlamentare della legge di conversione. Le
questioni non sono più rinviabili, come sottolineato in più
occasioni: il rifinanziamento dei processi di ricostruzione, la
stabilizzazione del personale precario e i fondi per il
riequilibrio dei bilanci degli enti locali a copertura delle
minori entrate e maggiori spese generate dagli eventi sismici",
spiega il primo cittadino.
"Allo sgarbo istituzionale per la mancata risposta si
aggiunge l'indignazione per la sufficienza con cui l'esecutivo
nazionale affronta quella che il presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, ha definito una priorità del Paese, ovvero la
ricostruzione dell'Aquila e dei centri devastati dal terremoto
del 6 aprile 2009. Un pressapochismo che umilia il coraggio, la
determinazione e la forza di chi fa i conti quotidianamente con
le ferite di un evento tragico e luttuoso ma che molti esponenti
di questo governo hanno utilizzato esclusivamente come pretesto
per passerelle e gite fuori porta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA