"Caro segretario Zingaretti, ho
fatto al mio tempo il passo indietro che mi ha chiesto, ma il
Partito Democratico abruzzese di sicuro non ha fatto un passo
avanti. Di fronte ad una simile disfatta io mi sarei già
dimesso. Ed invece oggi il segretario si è presentato negli
studi televisivi di Rete 8 a cantar vittoria. Punti di vista.
L'unico dato certo è un Partito Democratico che rinasce in
Italia e muore in Abruzzo.E questo grazie alla illuminata classe
politica abruzzese". A fare l'analisi è il sindaco di
Francavilla, Antonio Luciani.
"All'inizio dell'estate del 2019 mi chiamò Nicola ZIngaretti-
ricorda - da poco eletto segretario nazionale del Partito
Democratico. Fui lusingato da quella telefonata, che non mi
aspettavo, mentre preparavo la candidatura alla segreteria
regionale per il congresso che si sarebbe dovuto tenere di lì a
poco. Mi chiese di fare un passo indietro rispetto alla mia
candidatura, per lasciare spazio ad una figura che avrebbe
aggregato, che avrebbe finalmente portato il centro sinistra
abruzzese al nuovo corso meritato. Siccome non ho mai lavorato
per ambizione personale ma sempre per spirito di gruppo, l'ho
fatto, e Michele Fina è stato eletto segretario regionale. E'
evidente che il lavoro del segretario politico è suggellato dai
numeri, dal consenso che riesce a catalizzare attorno ad un
progetto. E' altrettanto evidente, però, che in questo anno lo
scollamento del partito dal territorio, dalle persone, ha solo
amplificato i propri effetti. E la traduzione di questo è il
risultato delle amministrative nei comuni abruzzesi più grandi,
quelli sostenuti dal Partito Democratico. Nei territori in cui
si sono svolte le competizioni regionali il consenso del Pd si
attesta attorno al 18%, con punte in eccesso del 25% nelle
Marche, 34% in Toscana. In Abruzzo, fatta eccezione per il
candidato di Chieti Diego Ferrara, che è riuscito faticosamente
a strappare il ticket per il ballottaggio, il centrosinistra ha
perso ovunque. Penso a Guardiagrele, che è stata consegnata al
centrodestra, penso a Castel Di Sangro, nella quale il candidato
sindaco sostenuto da Michele Fina è arrivato, col solo simbolo
civico, al 16%, ma penso soprattutto al Comune di Avezzano dove
Mario Babbo, candidato sostenuto dal Pd, è arrivato addirittura
terzo con un Pd che supera di poco il 4% dei consensi.
Avezzano, la città di Michele Fina. Il Segretario che ha sempre
vantato i suoi numerosi contatti con Roma, ma che poco valgono
quando al contrario non c'è alcuna empatia con il territorio
Abruzzo."
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