Esaminate interrogazioni e
interpellanze, il Consiglio regionale, riunito all'Aquila, nella
seduta pomeridiana che ancora non è ripresa, è chiamato ad
esaminare il provvedimento di riforma della legge urbanistica.
La discussione e l'approvazione non si annunciano agevoli visto
che sono stati presentati circa 70 emendamenti, distribuiti tra
la maggioranza di centrodestra, una ventina, la opposizione di
centrosinistra, una trentina, e quella del Movimento Cinque
stelle, una ventina.
"Non siamo d'accordo con il testo della legge urbanistica
che manca da 37 anni, nel 1983 - spiega il capogruppo del Pd,
Silvio Paolucci, -. Abbiamo presentato i nostri emendamenti e
vediamo cosa farà la maggioranza di centrodestra. Per noi sono
tre i punti che non passeranno: si propagandano per
semplificazioni le deroghe e la minora trasparenza nei
controlli, si rinuncia al testo unico sull'urbanistica e quindi
alla riforma visto che si tratta di una modifica, ed inoltre si
svuota il potere di Comuni, Province e Soprintedenze. C'è da
considerare che tutte le intuizioni nelle audizioni si sono
detti d'accordo con i nostri rilievi". Il consigliere del Pd
Pierapolo Pietrucci, in relazione alla mancata ripresa dei
lavori, sottolinea che "la maggioranza di centrodestra
evidentemente ha problemi su questo provvedimento visto che
ancora non rientra in aula".
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