Seppur con due persone in più
finite in terapia intensiva, che portano il totale a 16, nel
giro di poche ore, nonostante 306 nuovi casi ed in
controtendenza con i dati degli ultimi giorni, in Abruzzo scende
il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali in terapia non
intensiva: sono 208. Potrebbe essere, sottolineano gli addetti
ai lavori, uno degli effetti del funzionamento del tracciamento
dei contatti, che consente di intercettare subito i positivi,
evitando le forme acute della patologia.
Al di là del dato odierno, analizzando le cifre nel lungo
periodo, negli ultimi giorni il numero dei ricoveri è cresciuto
in modo significativo: nel giro di un mese, si è passati dai 59
ricoveri del 22 settembre ai 224 di oggi, con un incremento del
280%. Il dato sulle terapie intensive è invece passato dalle 5
alle 16 unità.
La situazione degli ospedali, a livello numerico, al momento
non desta preoccupazione eccessiva: se i pazienti Covid-19
intubati sono 16, in Abruzzo vi sono 151 posti di terapia
intensiva, cui se ne aggiungo altri 38 in corso di attivazione.
Il Covid Hospital di Pescara, realizzato in tempi record in
primavera, dispone complessivamente di circa 180 posti letto, a
disposizione, in base alle necessità, anche delle altre tre Asl
regionali. Se al momento non c'è una situazione di emergenza, i
numeri, considerata la circolazione del virus che corre a ritmi
più che mai spediti, preoccupa in prospettiva.
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