"Il pronunciamento odierno del Tar
Abruzzo sul Caso Bussi, ovvero sul ricorso presentato dalla
Regione Abruzzo e dal Comune, contro l'annullamento della gara
d'appalto per le opere di bonifica, è sostanziale. Significa che
il Ministero dell'Ambiente deve bonificare quelle aree, che ha
il dovere di procedere con la rimozione delle discariche abusive
a nord dello stabilimento, e che ha l'obbligo di procedere con
il ripristino della salubrità dei luoghi a tutela di un
territorio e dell'intera regione. E la condanna al pagamento
delle spese di lite per 15mila euro testimonia la bontà
dell'azione legale intrapresa dalla Regione stessa. Ora si
proceda senza ulteriori indugi e tentennamenti a garanzia di un
territorio che ha già patito a sufficienza". È il commento del
Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri
dinanzi alla sentenza del Tar.
"Quell'intervento andava eseguito e quell'appalto non andava
annullato, punto - ha sottolineato il Presidente Sospiri -,
bastano questi due elementi, sacramentati dal Tar, per
raccontare l'epilogo di una vicenda lunga, dolorosa, in termini
di salute pubblica e di spese a carico della collettività, e
fatta di carte, ingegneria legale e documenti che spesso hanno
avuto solo il compito di ritardare, procrastinare o impedire un
intervento urgente e necessario. Noi lo abbiamo sostenuto sin
dal primo giorno, sin da quando quella discarica della vergogna
è venuta fuori, perché è evidente che mentre si indagava per
accertare responsabili e responsabilità, comunque andava
tutelata la popolazione con un'opera enorme, imponente, di
pulizia, bonifica, di restituzione del diritto alla salubrità
dei luoghi. E invece qualcuno ha preferito far scorrere acqua
sotto i ponti e intrattenersi nel raccogliere fascicoli e
faldoni. Oggi c'è una sentenza chiara, legittima, emessa dal Tar
Abruzzo, oggi ancora una volta ci dicono che il Ministero
dell'Ambiente deve operare per restituire Bussi alla sua regione
e ai suoi cittadini cancellando una macchia dalla sua storia".
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