In tutto il bilancio della filiera del commercio il mese di dicembre rappresenta il 30%, restare chiusi nel prossimo fine settimana con l'Abruzzo ancora in zona rossa, costituirebbe un ulteriore danno per negozi di abbigliamento e altri codici Ateco. Per questo oggi a Pescara, davanti alla sede della Regione, in piazza Unione presidiata da alcune volanti della polizia, una cinquantina di negozianti si sono riuniti per sollecitare la politica a chiedere di porre fine a quella che si ritiene una discriminazione immotivata.
"Noi non contestiamo i dati sanitari - ha detto Riccardo Padovano, presidente Confcommercio Pescara - ma vogliamo la riapertura già da domani". In città il 70% degli esercizi sono aperti, "perché solo nei negozi di abbigliamento e di poche altre categorie non si può entrare? tutto ciò non ha alcun senso" dice la titolare di un esercizio in centro città. "Ieri sera abbiamo sentito un discorso assurdo dal Presidente del Consiglio Conte - dice Enzo D'Ottaviantonio di Federmoda Confcommercio - non ha fatto alcuna distinzione fra zone rosse, arancioni o gialle e i negozianti qui erano pronti a riaprire.
Siamo in piazza a chiedere chiarimenti alla politica".
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