Il muro contro muro tra Governo
e Regione sulla zona arancione ha creato grande confusione e
preoccupazione tra i commercianti teramani, che comunque questa
mattina nella stragrande maggioranza dei casi hanno riaperto i
propri negozi. E i teramani sono tornato a fare le prime
compere. Dopo una situazione di incertezza causata dallo scontro
istituzionale che si è consumato ieri sera a chiarire la
situazione è rassicurare i negozianti sul comportamento da
seguire è stato il sindaco Gianguido D'Alberto che intervenendo
sull'ordinanza di Marsilio ha chiarito come pur non essendo in
linea con la lettera della legge è vigente fino ad un'eventuale
impugnazione o sospensione. "Consapevoli che il caos
istituzionale che si sta generando non può gravare in nessun
caso su cittadini e commercianti - ha detto il sindaco - noi
amministrazione comunale diciamo a tutte le attività di potersi
attenere al testo dell'ordinanza, e quindi alle regole della
cosiddetta zona arancione dalla sua pubblicazione e fino alla
permanenza della sua efficacia". E così i negozi hanno riaperto
i battenti. "Ieri sera c'è stata incertezza fino a tarda sera -
commenta Dario Sfoglia, titolare dei negozi Poker e Il Bagaglio
- poi abbiamo chiamato il sindaco che ha fatto chiarezza sulla
situazione. Purtroppo quest'assenza di comunicazioni chiare e
univoche ci penalizza ancora di più". Oggi intanto si riparte.
"Riaccendiamo i motori - conclude - anche se molti negozi erano
già aperti. Ad essere penalizzati in questa fase sono state
prevalentemente alcune categorie, come l'abbigliamento, la
pelletteria, le calzature". Sua stessa linea Manuel Aceto del
negozio di scarpe Mazzitti. "Fino a ieri sera tardi non sapevamo
cosa fare - sottolinea - poi il messaggio del sindaco ha
chiarito la situazione. Oggi riapriamo con spirito positivo,
come sempre, ma credo che ai cittadini ci vorrà qualche giorno
per riabituarsi".
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