"L'estate folle in Abruzzo ci è
costata oltre 500 morti. Le maggiori libertà per le festività
natalizie non devono assolutamente essere lette come un 'liberi
tutti'. Ci auguriamo che ci sia un maggiore senso di
responsabilità, anche perché quello che accadrà a gennaio e
l'eventuale terza ondata dipenderanno esclusivamente dai nostri
comportamenti in queste settimane". Lo afferma il referente per
le emergenze della Regione Abruzzo, Alberto Albani, a capo della
task force sull'emergenza coronavirus.
Albani si sofferma in particolare sul dato delle vittime: dei
1.103 decessi complessivi abruzzesi, infatti, 541, cioè più del
53%, sono avvenuti nella seconda ondata, dal 14 settembre,
giorno in cui si registrò la prima vittima dopo la tregua
estiva, in poi.
Più in generale, l'esperto, che è anche membro del Gruppo
tecnico scientifico regionale (Gtsr), sottolinea che "la
situazione sta migliorando: i contagi scendono e diminuisce pure
la pressione sugli ospedali, anche se in modo estremamente
lento", conclude.
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