"Il ministro decide di 'non
decidere', e mentre in Consiglio dei ministri approvano un
decreto-legge per chiudere tutta l'Italia, mettendo sullo stesso
piano le Regioni in cui la diffusione del contagio è in
diminuzione e quelle dove invece crescono ricoveri e indice di
replicazione (Rt), l'Abruzzo si ritrova ad essere l'unica
Regione in arancione". Così oggi il presidente della Regione
Abruzzo, Marco Marsilio. "Avevamo chiesto di prendere atto dei
dati positivi che registriamo da settimane, per potere sfruttare
almeno da domenica 20 a mercoledì 23 in zona gialla e dare
respiro all'economia e possibilità di movimento ai cittadini".
"La 'finestra' di domenica - prosegue Marsilio - avrebbe dato
la possibilità, a quei pochi in condizione di farlo, di
trasferirsi nelle seconde case per il periodo festivo. Invece,
dal ministero nessuna risposta nel merito e ottusità
burocratica. Resterebbe in piedi solo la possibilità di emanare
un'ordinanza efficace per il solo 23 (sempre che il ministro
confermi l'intesa), prima che entri in vigore la disciplina
restrittiva per le festività approvata dal Governo. Con la
conseguenza che l'Abruzzo sarebbe arancione il 22, giallo il 23
e rosso il 24". Marsilio rinnova quindi l'appello a "ristorare
seriamente le attività danneggiate, cosa non garantita dal
decreto-legge di ieri: tutti sanno che fare riferimento al
decreto rilancio non vuol dire affatto ristorare il 100% della
perdita di fatturato di Natale, ma appena il 15% di quello di
aprile. E a pagare il prezzo delle chiusure non sono solo bar e
ristoranti, ma intere filiere, dai produttori agricoli ai
distributori ai fornitori".
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