Tre vittime in un'azienda, non nuova ad incidenti gravi, dove vengono trattati residuati bellici. Sono morti oggi a Casalbordino, in provincia di Chieti, per una tremenda esplosione che sarebbe avvenuta intorno all'altoforno: erano in corso operazioni ordinarie quando sarebbe accaduto qualcosa che ha provocato l'esplosione mentre gli operai stavano smaltendo delle polveri. Avevano 45, 46 e 54 anni, e venivano dai paesi dei dintorni. Il grave incidente si è verificato dopo pranzo presso la Esplodenti Sabino, storica azienda da oltre 70 dipendenti che cura, recupera e tratta polvere pirica derivata da bonifiche di ordigni bellici e che ha rapporti in tutta Italia. Ferrovia e statale 16 Adriatica bloccata per ore, evacuazioni, zona rossa in attesa delle necessarie bonifiche da parte dei vigili del fuoco e degli esperti del settore. Vista la tremenda deflagrazione si era temuto un bilancio ancora peggiore, tanto che dagli ospedali della zona erano state inviate ambulanze ed elicotteri, ma non risultano feriti. Dopo poco è stata indetta una riunione dalla Prefettura di Chieti con tutti i vertici della sicurezza provinciale: il luogo dell'incidente con tutta probabilità ricade sotto le norme della Legge Seveso 3, che ne fa obiettivo sensibile e di particolare delicatezza. La Procura di Vasto intanto si è già attivata per aprire un fascicolo sull'accaduto, perchè sarà di particolare interesse capire esattamente cosa sia successo. Le salme saranno traslate solo domani, dopo che i vigili del fuoco potranno dare il via agli artificieri per l'ingresso nella zona. Il sindaco ha affermato che "siamo distrutti anche perché parliamo di una azienda che fa della sicurezza il punto principe ma che purtroppo ha anche l'incidente dietro l'angolo. Parliamo di una fabbrica grande in venti ettari di terreno e dunque vasta, e con un' alta incidenza di pericolosità. Per quanto di conforto tutte le precauzioni sono scattate subito dopo l'incidente".