"Mentre all'inizio vedevamo casi
da varianti concentrati in un'area o in una struttura, ora
registriamo contagi sparsi. Non più focolai circoscritti: le
varianti si sono intrufolate ovunque sul territorio". Lo dice
all'ANSA il direttore del laboratorio di Genetica molecolare -
Test Covid-19 dell'Università di Chieti, Liborio Stuppia,
commentando la questione delle varianti accertate in Abruzzo e
delle prime reinfezioni.
La situazione di Guardiagrele, paese del Chietino di novemila
abitanti in cui sono emersi una quarantina di contagi
riconducibili alla variante inglese, secondo Stuppia potrebbe
"non essere un caso isolato, ma piuttosto una situazione
emblematica di un fenomeno più ampio, che interessa il
territorio".
"In un contesto di questo tipo - osserva l'esperto - diventa
fondamentale il tracking: dobbiamo capire che percorso fa il
virus, dove avviene il contagio e non basta più limitarsi ad
appurare dove viva il paziente. Da questo punto di vista serve
un grande lavoro da parte dei Siesp (Servizi igiene
epidemiologia e sanità pubblica) delle Asl, che devono lavorare
al meglio sulle indagini epidemiologiche".
Il laboratorio di Genetica molecolare si sta occupando anche
di diagnostica e sta processando fino a 600-800 tamponi al
giorno, ma l'attività principale della struttura è la ricerca.
Si sta infatti occupando senza sosta del sequenziamento del
genoma del virus e, sul fronte reinfezioni, sta studiando la
risposta anticorpale dei pazienti, perché in caso di nuova
infezione all'origine del contagio potrebbe esserci un ceppo
diverso.
"Con il Cast (Center for Advanced Studies and Technology)
dell'Università di Chieti - annuncia Stuppia - stiamo
organizzando un grande progetto che prevederà tre attività
principali: sequenziamento del genoma del virus, ricerca e
studio degli anticorpi nei pazienti, test prognostici".
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