"Dagli ultimi colloqui informali
di ieri con i medici propenderei per la proroga, salvo verifica
finale odierna". Lo scrive su Facebook il sindaco di Pescara,
Carlo Masci, a proposito delle scuole, al momento chiuse in
città per effetto di una sua ordinanza, annunciando che oggi ci
sarà "un altro incontro in Prefettura con i medici della Asl che
studiano la pandemia, i suoi effetti e la sua espansione" e
sottolineando, comunque, che i risultati dello screening del
weekend sugli studenti "sono stati incoraggianti", perché "la
didattica a distanza, azzerando i contatti scolastici, ha tolto
le occasioni di contagio scolastico".
La questione scuole sta facendo discutere parecchio,
soprattutto dopo che, al termine dell'ultimo vertice, nei giorni
scorsi, sembrava si andasse verso la riapertura a partire da
mercoledì. A Pescara e in tutta l'area metropolitana i numeri
dei contagi sono in rapida crescita, complice la variante
inglese che, secondo le stime, è responsabile di oltre un caso
su due. Proprio per questo le province di Pescara e Chieti da
ieri sono in zona rossa.
Il primo cittadino ricorda che quando ha firmato il
provvedimento per la sospensione delle attività didattiche in
presenza, "primo sindaco d'Italia a intervenire su tutte le
scuole, non avevo termini di paragone, sapevo che
quell'ordinanza era forte, di rottura, ma ho deciso senza
perdere tempo pensando alla salute dei miei concittadini e
analizzando le risultanze scientifiche degli esperti".
"Oggi - aggiunge - tutti commentano il provvedimento, che
inevitabilmente incide sulla vita delle persone. Leggo una
sostanziale condivisione della scelta, sia nel campo medico, che
in quello politico, che nel mondo della scuola a 360°, con una
spinta emozionale a prorogare la sospensione della didattica a
distanza per tutte le scuole. Come faccio sempre, non deciderò
sulla base delle emozioni e delle sensazioni, ancor meno sotto
le spinte politiche, ma lo farò dopo aver avuto un confronto con
i medici, letto le loro relazioni, analizzato le loro
conclusioni, e dopo aver parlato con i rappresentanti delle
scuole".
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