"Sto ascoltando in questi ultimi
giorni qualche polemica su una presunta lentezza della Regione
Abruzzo nella somministrazione dei vaccini. Non c'è nessuna
lentezza". Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco
Marsilio, a margine di una conferenza stampa a Pescara. Sul
fronte delle difficoltà di approvvigionamento, nel sottolineare
che molte Regioni sono impegnate in "avventure sul mercato
internazionale", il governatore afferma che "seguiamo anche noi
con interesse questa prospettiva: se davvero fosse percorribile
in maniera sicura e garantita, senza finire nelle mani di
qualche speculatore, saremo anche noi attenti a sfruttare questa
opportunità".
Sulla campagna in corso, Marsilio aggiunge che "noi stiamo
esattamente somministrando i vaccini che ci vengono dati,
tenendo, come da prescrizioni e consigli del commissario Arcuri,
il 30% di scorta. Se l'Abruzzo è tra il 75 e l'80% di
somministrazione, stiamo quindi facendo anche qualcosa in più".
"Questo atteggiamento oculato - aggiunge - ha messo in
condizione la Regione di garantire sempre, senza alcun patema
d'animo, la seconda dose per tutti quanti. Altre Regioni hanno
avuto tagli maggiori di noi, si sono trovate in difficoltà per
fare la seconda dose e hanno quindi dovuto attingere più di noi
alle scorte. Per questo hanno percentuali più alte rispetto ai
vaccini somministrati. Non è una gara stupida a chi arriva
prima".
"Tutte le Regioni sono impegnate - prosegue il governatore -
tutti stanno portando avanti il piano vaccini nella maniera
migliore possibile. Noi comunque lo seguiamo giorno per giorno.
Anche oggi pomeriggio farò un'altra riunione perché è un piano
complesso e lungo. È una lunga maratona che ci impegnerà fino
all'autunno prossimo e temo che bisognerà anche riprendere tra
meno di un anno perché queste vaccinazioni non sono eterne e
bisognerà tornare a fare vaccini".
"Io spingo molto sul vaccino italiano perché penso che sia
necessario garantirsi quell'autosufficienza e quella produzione
domestica che ci mettano in condizioni di non dover andare in
giro per il mondo a cercare vaccini in Russia, in India, in
Cina, in America e dalle multinazionali che poi dal giorno alla
notte ti dimezzano le dosi e ti lasciano in brache di tela, come
sta accadendo e come è accaduto nelle settimane scorse",
conclude Marsilio.
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